Cronaca della diretta streaming del 19 dicembre (di Maria Rosaria Barbato)

 

Alla fine di un anno così particolare non potevano mancare gli auguri natalizi del nostro Presidente a tutti i volontari d’Italia; per questo, visto il successo della precedente iniziativa multimediale in occasione della Giornata Nazionale, è stata organizzata, il 19 Dicembre scorso, una diretta streaming alla quale si sono collegati circa ottocento volontari.

Dopo qualche difficoltà iniziale di natura tecnica (è il bello della diretta!), il nostro Presidente ha rivolto i suoi sentiti e affettuosi auguri a tutti i volontari per poi ricordare con parole dirette e piene di commozione dapprima gli ammalati e gli anziani nelle RSA, soli e lontani dall’affetto dei propri cari, e poi anche coloro che vivono oggi le nuove povertà, effetto del recente lockdown generale.

“Bisogna – dice Silumbra – che noi volontari ci sentiamo sempre vicini e uniti, che non dimentichiamo mai i valori fondanti del nostro servizio, tanto cari al nostro fondatore, neanche in un clima di emergenza come quello che stiamo vivendo.” Parole improntate al senso di solidarietà e di amicizia, capaci di toccare i cuori dei tanti volontari collegati che gli hanno espresso subito i loro ringraziamenti, commentando in diretta.

La parola è passata poi alla Consigliera Maria Barbarossa che, delegata a coordinare i vari interventi, ha presentato il contributo video realizzato dall’ A.V.O Giovani, coadiuvati dalla Presidente Regionale dell’AVO Emilia Romagna, Marisa Monticelli, un filmato realizzato per regalare a tutti un sorriso e un abbraccio virtuale. L’ entusiasmo e l’allegria dei nostri giovani ci regala sempre grande gioia e speranza in un domani migliore.

Al termine del filmato, le AVO Regionali, introdotte da un breve saluto dei loro Presidenti, hanno rivolto gli auguri a tutti: chi recitando una poesia, chi con un breve filmato, chi con un contributo canoro, al fine di ritrovare quella spinta emozionale dei primi anni, necessaria a non perdere di vista i nostri obiettivi, ad accettare i cambiamenti della vita e delle modalità operative, con un unico comune filo conduttore: la rinascita. Un contributo delle AVO Regionali veramente molto emozionante perché in ognuno emergeva chiara la volontà di non mollare, di reinventarsi, di rimodulare le prassi affinché le stesse si adeguino alle nuove realtà e necessità post-covid.

Altrettanto sentito l’intervento di Padre Arnaldo Pangrazzi che ha sottolineato la vulnerabilità umana e ricordato che le condizioni disagevoli in cui oggi versano molte persone richiamano quelle di Giuseppe e Maria ai tempi della nascita di Gesù: tutti noi facciamo parte di un grande mosaico umano il cui disegno si modifica con la mancanza anche di una sola tessera.

“Quest’emergenza ci ha dato il tempo di riflettere e riordinare il nostro mondo esterno e intimo, ha dato tempo alla natura di rigenerarsi “così ogni uomo – continua Padre Arnaldo – ha avuto modo di fare il tampone dell’Umiltà, di indossare la mascherina della Speranza e di fortificarsi con il vaccino della Fede”.

A conclusione della diretta, la Vicepresidente Nazionale, Carla Messano, legge una poesia di David Maria Turoldo come augurio a tutti i volontari d’Italia da parte del Direttivo Nazionale.

L’iniziativa ha ricevuto molti consensi e commenti positivi dai volontari, segno evidente che, nonostante gli eventi ci tengano fisicamente lontani, siamo sempre uniti nel grande cuore dell’AVO.

Quest’anno così turbolento da stravolgere il nostro vivere quotidiano è ormai concluso. Ci auguriamo per il futuro di ritrovare lo spirito che ha sempre animato il nostro servizio, di ritrovare il sorriso che abbiamo lasciato sul viso dei nostri pazienti, quando ci siamo donati a loro per aiutarli a superare il mare della solitudine e della sofferenza. In fondo, come diceva Longhini, siamo artigiani della Speranza e quindi non dobbiamo mai smettere di pensare che anche le difficoltà si possono superare confidando nella volontà di noi tutti di reinventarci, di non fermarci, sempre con il fine ultimo di sostenere i nostri pazienti facendoci dono per loro con impegno e dedizione.