A proposito delle visite dei parenti

 

A PROPOSITO DELLE VISITE DEI PARENTI/VISITATORI NELLE STRUTTURE SANITARIE, RSA, COMUNITA’ ALLOGGIO PER DISABILI E HOSPICE E ALTRE STRUTTURE SOCIOASSISTENZIALI NON AVENTE CARATTERE SANITARIO.

La Fondazione Promozione Sociale di Torino ha condotto un’indagine nei mesi trascorsi, dopo l’ordinanza del maggio 2021 che di fatto regolamentava la possibilità di visite dei parenti, visitatori nelle RSA.
Già nell’estate del 2021, con un controllo a campione, il 70% delle strutture non si era adeguata all’ordinanza. Una circolare del luglio 2021 ampliava e chiariva meglio tale ordinanza. Un decreto-legge del dicembre 2021, alla luce dell’ulteriore protezione data dai vaccini, chiariva in mode definitivo tale regolamentazione.
Viene chiaramente indicata la possibilità di visita al proprio parente, conoscente, tutti i giorni della settimana, compresa la domenica, con un orario congruo di non meno di 45 minuti. Inoltre, dove la situazione dell’ospite e del parente lo permetta,
viene data la possibilità di concordare delle uscite senza obbligo di isolamento al rientro.
La mancanza di relazione per gli ospiti di queste strutture è profondamente negativa per il loro benessere psicofisico. Accresce il deterioramento e favorisce l’insorgere di patologie invalidanti. La chiusura di tali strutture, lasciata alla discrezionalità della direzione (sovente i direttori non sono medici), lede anche il diritto alla salute di persone che non sono certo in grado di ribellarsi.

Proprio per evidenziare tale situazione incresciosa la Fondazione in data 19 gennaio ha presentato al Senato un’Audizione con una specifica ben dettagliata della situazione, da cui si evince che le chiusure sono motivate da:
1) necessità di reputazione/legali; i gestori scongiurano di finire additati come coloro che non hanno contrastato la pandemia e hanno contribuito alla morte di migliaia di anziani malati.
2) scarsità endemica di personale.
3) volontà dei gestori di sottrarsi al controllo informale esercitato dai parenti durante le visite in presenza e con accesso ai luoghi di vita dei pazienti.

I temi sui cui la Fondazione chiede un intervento urgente al Parlamento e al Governo sono:
a) un’indicazione relativa all’apertura delle strutture che contempli la necessaria protezione, ma salvaguardi la componente relazionale delle visite, delle uscite esterne, dei rientri in famiglia.
b) una immediata sottrazione di discrezionalità sulle aperture/limitazioni ai direttori dei singoli presidi, lasciando in capo alle Aziende sanitarie pubbliche le attività di programmazione e di sorveglianza e vigilanza.
c) una radicale revisione nazionale delle strutture Rsa e sociosanitarie dove sono anche ricoverati malati colpiti da gravi patologie che necessitano di prestazioni continuative a fronte delle quali gli standard prestati sono minimi.
d) una altrettanto urgente disciplina del ruolo di vigilanza dei famigliari/visitatori, che costituiscono la prima interfaccia tra i malati e il primo presidio contro i maltrattamenti delle persone non autosufficienti ricoverate.

Marina Chiarmetta