La Relazione del Presidente Federavo Massimo Silumbra all’Assemblea dei soci Federavo di sabato 17 ottobre 2020

Carissimi Presidenti, care amiche e amici,

ci troviamo oggi riuniti a distanza, grazie ad una piattaforma informatica per partecipare ad un’assemblea così come mai si era svolta e come mai ci saremmo immaginati di dover svolgere.

E’ triste ed  inutile ripercorrere le varie fasi storiche che da marzo ad oggi si sono succedute e che ci portano oggi a questo incontro così inusuale.

L’emergenza sanitaria che sta colpendo tutto il nostro povero e fragile pianeta ha avuto e sta avendo ripercussioni impensabili e drammatiche, aggravate dal fatto che, ad oggi, è difficile se non impossibile poter immaginare la fine di questa pandemia ed un ritorno a modalità di vita “normali”.

Restando nel nostro ambito, tutto il mondo del volontariato e particolarmente quello sanitario che ci vede da anni protagonisti accanto ai malati, alla solitudine  e alla sofferenza, hanno subito e subiscono ancora duri contraccolpi che minano le nostre basi, sconvolgono i nostri programmi, ci impediscono di svolgere il nostro servizio, offuscano il futuro lasciandoci smarriti e impauriti.

A conclusione del primo anno di questo nuovo mandato, non posso quindi che riepilogare a sommi tratti quanto è stato proposto e realizzato dal Consiglio Direttivo, iniziative finalizzate a dare supporto a distanza a tutte le Avo associate, a coltivare il senso della nostra Comunità per contenere gli esiti nefasti cui la pandemia ci ha costretti.

Inizierei parlando dell’organizzazione del Convegno Nazionale che si sarebbe dovuto svolgere per festeggiare i nostri primi 45 anni di attività, che è stato ovviamente rinviato, si spera, al prossimo anno e che avrebbe visto trattati e approfonditi  i Valori della nostra associazione.

Per questo impegno si era pensato di assegnare direttamente ai presidenti regionali il compito di coinvolgere le proprie Avo per presentare  all’assemblea riunita a Montesilvano il frutto del lavoro, l’analisi delle tematiche che stanno alla base della nostra associazione: l’accoglienza, la condivisione, l’ascolto, lo stare accanto, la gentilezza, l’esserci…

Avevamo anche dato un compito ai nostri giovani volontari: quello di organizzare la Fiera dell’Avo, dove poter mettere in mostra e condividere le eccellenze di servizio praticate nei vari territori, il meglio dell’Avo, i servizi e le assistenze di nicchia, quelle innovative, quelle che oggi più che mai, alla luce di quel che sarà del nostro domani post-Covid, potranno diventare le nuove modalità di servizio.

Ma a inizio anno tutto si è fermato e tutti abbiamo iniziato  a fare i conti con un sentimento nuovo, mai vissuto prima e per questo ancor più sconvolgente: la paura.

Il primo pensiero è stato rivolto alla tutela dei nostri volontari  e delle loro famiglie: raccomandazioni di attenzione, contatti con le strutture, con le direzioni sanitarie, sino ad arrivare al blocco delle attività, reciprocamente condiviso.

Ecco allora l’attivazione del numero verde Nazionale a cui si sono rivolti centinaia di cittadini, tanti volontari, tante persone fragili e impaurite; ecco una lunga serie di interventi video, di messaggi, di appelli, di preghiere da condividere tra i volontari; ecco l’accordo con la Cattolica Assicurazioni per sospendere le polizze delle Avo inattive e la parallela sottoscrizione – come Federavo – di una polizza-Covid rivolta ai singoli volontari impegnati nelle tante attività di servizio alternativo.

Al proposito voglio subito dirvi  che – nell’ultimo recente direttivo – è stato deciso  che il costo previsto di € 8,70 a volontario, verrà preso in carico totalmente da Federavo che non richiederà più il contributo previsto per le Avo (rimborso a quelle che hanno provveduto).

Alle Avo sono poi state inviate delle bozze di lettere da inviare alle direzioni sanitarie per manifestare il senso della nostra presenza, della nostra voglia di ritornare a prestare il servizio e successivamente anche delle linee guida (e qui ringrazio l’Avo regionale dell’Emilia Romagna) da utilizzare qualora si fosse stati chiamati a svolgere servizi nuovi e alternativi, modulati dall’emergenza Covid, come le accoglienze, il supporto agli ingressi, l’aiuto per le autocertificazioni, la consegna domiciliare di  farmaci o di generi di prima necessità.

Cosa si poteva fare d’altro come Federavo per mantenere viva l’associazione, seppur a distanza, seppur limitati e con le mani ed i piedi legati?

Memori del tema conduttore dell’ultima Conferenza di Caserta, “Cammini” ci siamo messi in marcia e abbiamo subito pensato a due strade da percorrere: la comunicazione e la formazione.

Gli incontri online tra e con i presidenti regionali, le riunioni del direttivo si sono susseguiti con frequenza e ad inizio estate ho personalmente iniziato il mio giro d’Italia incontrando insieme ai   consiglieri del direttivo tutti i presidenti di tutte le Avo (ad esclusione di quelle del TriVeneto), per avere da loro un riscontro sulle singole situazioni locali e cercare di trasmettere vicinanza, affetto e coraggio, per spronarli a continuare e a mantenere vivi i contatti con tutti volontari.

Sul nostro sito www.federavo che invito sempre a voler visitare con frequenza e sui vari  social dove siamo presenti (Facebook e Instagram) abbiamo raccolto interventi, testimonianze, video, progetti per creare una rete di contatti quotidiana e capillare. Abbiamo così chiesto ai presidenti regionali di presentare dei report sulle varie attività svolte localmente ma non tutte le regioni hanno dato riscontro alla richiesta.

Invito quindi  nuovamente  e pubblicamente i vari presidenti regionali a farsi carico di raccogliere tutte le esperienze di servizio alternativo e non alternativo svolte in questi mesi dalla loro Avo locali e di voler trasmettere questo report a Federavo per poter a nostra volta condividere a tutte le associate cosa è stato fatto,  cosa si sta fa facendo e quali progetti sono allo studio sui vari territori.

E’ un lavoro utile, importante e necessario anche per programmare il nostro futuro (penso così di aver dato risposta alla presidente dell’Avo Firenze che ha formulato questo quesito via mail nei giorni scorsi per poter avere risposta in Assemblea e che ringrazio per aver messo in evidenza il problema).

Su iniziativa del Consiglio delle Regioni si è quind deciso di produrre interventi formativi a distanza  che tra pochi giorni verranno messi a disposizione sulle piattaforme online  e saranno  accessibili da tutti i volontari: tratteranno dei nostri valori, dell’importanza di mantenere sempre alto il senso di responsabilità e di attaccamento alla nostra associazione, di come possiamo elaborare il lutto, la perdita di persone care o anche dell’essere privati della possibilità di svolgere il nostro servizio.

Per chi voglia poi avvicinarsi all’Avo e per sopperire all’impossibilità di svolgere corsi di formazione  in presenza, verrà messo a disposizione in rete il primo corso base per aspiranti volontari online, con una serie di video-lezioni su tutte le tematiche fondamentali, utile anche per chi è già volontario Avo e abbia il piacere di rinfrescarsi la memoria o riprendere e approfondire determinati argomenti.

Nell’autunno del 2019 abbiamo voluto focalizzare la Giornata Nazionale chiedendo a tutte le Avo di prendere contatto e presentarsi ai giovani studenti italiani, nelle scuole superiori e nelle università, per gettare semi, per informare e coinvolgere le nuove generazioni nel nostro messaggio di solidarietà finalizzato alla creazione di una società migliore, più accogliente e prossima all’altro.

Il risultato è stato positivo anche se non lo si è potuto quantificare in termini numerici a causa dell’emergenza sanitaria che ha bloccato tutte le attività; vedremo in futuro se questi semi avranno attecchito e potranno produrre fiori e frutti e siamo fiduciosi sul fatto che ciò possa avvenire, ma solo se continueremo a coltivare localmente questo orto.

Quest’anno, tra una settimana, incentreremo la Giornata Nazionale 2020 sui Valori dell’Avo, lasciando come sempre ad ogni associata la facoltà di declinare l’argomento a proprio piacimento, nelle proprie città e organizzeremo a livello nazionale due importanti eventi con due dirette streaming a cui tutti i volontari potranno partecipare (avete già ricevuto i link con le modalità di accesso e rivolgo un appello affinchè vogliate pubblicizzare al massimo questi due eventi).

La prima diretta si svolgerà sabato 24 alle ore 17 e sarà l’occasione per presentare la realizzazione di due importanti progetti, ideati e realizzati dal gruppo dei giovani volontari nei due incontri svoltisi a Roma nel 2018 e nel 2019 che ringrazio per la serietà con cui hanno assolto all’impegno preso e anche per non aver “mollato” durante questo periodo: ci siano di esempio!

Il primo è la nuova APP battezzata “MyAvo” che sarà scaricabile gratuitamente da tutti i volontari o da chi voglia entrare a far parte della nostra Associazione: uno strumento moderno per poter essere in contatto quotidiano con tutti i volontari e far circolare notizie, idee, progetti, sensazioni e sentimenti; il secondo sarà la presentazione di un nuovo video promozionale dell’Avo creato dai giovani in forma chiaramente amatoriale e con una veste grafica semplice ma dal messaggio profondo che ogni Avo potrà utilizzare per la propria promozione; il nuovo video andrà ad aggiungersi a  quello ormai datato ma che tanto è servito per farci conoscere a livello nazionale.

Il fine settimana della Giornata Nazionale si completerà poi Domenica 25 Ottobre con una seconda diretta in streaming sempre alle ore 17 alla quale parteciperà  lo scrittore Gianrico Carofiglio uno degli autori più acclamati ed amati dal pubblico non solo italiano per i suoi svariati best-seller ultimo dei quali, in testa alla classifiche di vendita di queste settimane, tratta di un tema a noi vicino e si intitola proprio “Della Gentilezza e del Coraggio”; di questi due valori  parleremo in diretta con lo scrittore barese e al termine, sempre per rimanere in campo letterario verranno presentati e premiati i vincitori del concorso Premio Nuovo Noi Insieme 2020 che ha raccolto decine di racconti pervenuti da tutta Italia sul tema del Covid e di come l’emergenza sanitaria abbia inciso nelle nostre vite.

L’invito che ribadisco  è quindi quello di dare il più ampio risalto possibile a questi due eventi nei vostri territori affinchè possano essere seguiti in diretta non solo  dal più alto numero di volontari  possibile, ma anche da tanti cittadini, amici, parenti che possano in questo modo avvicinarsi alla nostra associazione.

Parlando della nostra rivista Nuovo Noi Insieme vi ricordo che continua quotidianamente la pubblicazione nell’apposita sezione del sito Federavo (e a breve anche sull’APP  MyAvo) di articoli, video, interventi e che stiamo mantenendo la promessa di pubblicare – senza alcun costo per le Avo – almeno due numeri annuali in formato cartaceo: il primo lo avete ricevuto nei giorni scorsi ed il secondo uscirà alle stampe e vi verrà inviato  per la fine dell’anno.

Non posso che ringraziare ancora una volta tutta la redazione, sempre attiva e partecipe della vita associativa, per il grande lavoro che viene svolto al fine di mantenere viva ed alta la comunicazione, il dialogo  e la formazione tra i volontari.

Cambiando argomento, Vi informo che dopo alcuni incontri preliminari volti a definire tempi e modi di intervento stanno entrando nel vivo i lavori della commissione nominata per la revisione dello Statuto Federavo, revisione tanto più utile e necessaria anche alla luce delle problematiche e delle nuove modalità di servizio che dovremo affrontare quando questa emergenza sanitaria sarà, se Dio lo vorrà, terminata.

Ricordo che questa commissione è formata dalla vicepresidente Carla Messano, dalla consigliera responsabile del servizio legale Giulia Travagnin, dalla Vicepresidente del Consiglio del Consiglio delle Regioni Assunta Amelio, da Claudio Lodoli, Agata Danza, Valentina Congiu oltre che dal sottoscritto.

Rinnovo in questa sede l’invito a tutte le Avo di voler  far giungere alla Commissione, attraverso i rispettivi  presidenti regionali, richieste, istanze, suggerimenti e quant’altro possa servire per rendere questo lavoro il più  condiviso possibile.

I vari stati avanzamento lavori verranno tempo per tempo inviati  alle Avo Regionali e la stesura finale ci si augura possa essere presentata all’assemblea del prossimo anno per l’approvazione.

Segnalo ancora che il pagamento delle quote associative, nonostante la crisi sanitaria in atto, è stato onorato dalla stragrande maggioranza delle Associatesi e che solleciteremo i  pochi ritardatari alla regolarizzazione dell’impegno.

Poiché le sole quote sociali non consentono la realizzazione dei tanti progetti in corso e di quelli che vorremmo produrre in favore di tutte le Avo, segnalo che sono stati richiesti nel corso dell’anno contributi ad alcuni enti e istituzioni: alla Chiesa Valdese che ci ha però respinto la richiesta per presunti vizi formali; al Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del Convegno Nazionale che essendo stato rinviato sarà ripresentata ad inizio 2021 e alla Banca d’Italia per un progetto finalizzato a potenziare la nostra presenza (quando tornerà ad esserci consentita) nelle Rsa e nelle case di riposo. E’ tuttora in essere e se ne stanno utilizzando i fondi il progetto presentato e finanziato nel 2019 dalle Fondazioni Bancarie del Piemonte.

La Federavo continua ad essere iscritta al Forum Nazionale del terzo settore e a partecipare ai lavori di alcune commissioni interne.

L’emergenza sanitaria ha invece del tutto interrotto la serie di convegni e incontri in presenza che localmente erano stati programmati dalle Avo e alle quali ho sempre partecipato con grande piacere,   consapevole dell’importanza di incontrarsi, di parlarsi e conoscersi: serbo in me il bellissimo ricordo delle ultime visite ante-Covid a Sassari, a Cosenza, in più occasioni in Toscana, a Jesolo e altre ancora.

Mi sia consentito in chiusura di relazione esprimere un sincero ringraziamento ai consiglieri del precedente direttivo che lo scorso anno a Caserta hanno completato il loro cammino e un grazie enorme ai nuovi membri eletti del Consiglio che stanno lavorando con me in questi difficili mesi: con tutti loro si è creata un’intesa immediata e una totale sintonia che mi auguro possano portare beneficio e prospettive di crescita alla nostra Associazione.

Chiudo davvero con alcune parole sul nostro futuro: fiducia, speranza, voglia di collaborare, apertura al cambiamento, voglia di comunicare e di lavorare.

Abbiamo di fronte a noi un orizzonte che è ancora oscuro e incerto; portiamo a termine in questo mese di ottobre una serie di iniziative che vi ho presentato poc’anzi e che devono servire a darci forza, coraggio, senso di vicinanza e di unione.

Chiudiamo questo nefasto 2020 e predisponiamoci dal prossimo anno per una ripartenza condivisa e fortemente partecipata, che deve vederci tutti coinvolti e protagonisti del nostro futuro.

Si è già aperto al nostro interno un dibattito serrato che deve portarci a capire quale potrà essere il panorama che ci attende; avremo meno volontari, questo è inevitabile perché i più fragili, i più deboli, i più anziani potranno essere intimoriti, impauriti dagli eventi vissuti in emergenza Covid.

Cambierà il nostro modo di fare servizio? Anche questo è assai probabile ed allora dobbiamo essere pronti a vivere e a gestire il cambiamento, ad accogliere nuove e diverse modalità di servizio, magari in collaborazione con altre associazioni, con gli enti locali, altri gruppi di cittadinanza attiva.

Ci toccherà andare alla ricerca delle criticità che sempre più emergeranno nelle nostre città, nei nostri quartieri e prestare attenzione alle nuove povertà che colpiranno la nostra società, non solo connesse  a problematiche di natura economica, ma anche e soprattutto legate alla solitudine, alla paura, all’emarginazione.

Negli ospedali, nelle RSA, nelle Case di riposo dove per anni abbiamo operato, probabilmente il nostro servizio, quando potrà riprendere, dovrà essere organizzato in forme diverse ed è per questo che nei giorni scorsi abbiamo voluto far sentire la nostra voce, quella di tutti i nostri 23.000 volontari, al Presidente Matterella, al premier Conte, ai ministri e alle più alte cariche dello Stato.

Qualche mese fa nelle nostre città  campeggiavano le scritte “Andrà tutto bene”, cantavamo dai balconi e pensavamo che da questa esperienza saremmo usciti tutti più  buoni, più bravi e più vicini gli uni agli altri…

A distanza di tempo, in questo autunno che sta portando con se nuove nubi nere e minacciose e nuove incognite sul nostro futuro, mi chiedo se davvero siamo diventati più accoglienti, sensibili, più buoni e mi assale qualche dubbio e qualche perplessità.

Come volontari Avo, come donne e uomini, cittadini consapevoli dobbiamo oggi più che mai  focalizzare il nostro pensiero e le nostre azioni  non tanto sul sentirci più buoni; dobbiamo bensì  cercare di essere più responsabili e partecipi del nostro destino, vivendo con animo aperto e disponibile la scelta di volontariato che abbiamo compiuto per contribuire a costruire una società migliore.

Grazie per l’attenzione e per tutto quello che fate e che farete.

Vi abbraccio tutti con affetto e spero di potervi incontrare al più presto.