Intervista del Presidente Francesco Colombo al quotidiano La Repubblica

 

Una interessante intervista al Presidente Nazionale Francesco Colombo, a cura di Paola Emilia Cicerone sul tema del “social prescribing”, è stata pubblicata nei giorni scorsi sul Quotidiano La Repubblica.

Prescrivere la socialità invece di pillole: in Inghilterra è divenuta prassi abituale di molti medici per combattere la solitudine. In Italia ancora non esiste, anche se sempre più si cerca di promuovere attività di gruppo per combattere la solitudine. In molti casi i volontari diventano interlocutori importanti per chi è solo.

“Intercettiamo costantemente la solitudine, nei servizi territoriali, negli ospedali ma anche nelle RSA che propongono attività sociali non sempre adeguate, perché molti vorrebbero soprattutto un interlocutore con cui poter dialogare a tu per tu – evidenzia Francesco Colombo nell’intervista -. Per anziani e malati, a volte, il volontario diventa l’unico referente con il quale sentirsi una persona. Chi è ricoverato in ospedale perde i propri punti di riferimento, spesso succede che chiedano ai volontari di parlare di loro stessi, della loro vita: è un modo per sentirsi ancora parte di una società attiva“. Parallelamente fare volontariato aiuta a costruire relazioni sociali: “particolarmente nelle grandi città, dove molti arrivano da soli per ragioni di studio e di lavoro . Spesso il volontario è a sua volta una persona fragile, che grazie a una formazione adeguata mette la propria fragilità a servizio degli altri”. Trovando così uno scopo e altri volontari con cui dialogare, gli stessi obiettivi di chi propone attività di gruppo a scopo terapeutico.

Articolo completo al link:

https://www.repubblica.it/salute/2024/04/05/news/attivita_sociali_anziani_suicidi_depressione-422409952/