Il 16 settembre mi arriva una telefonata dalla nostra Segreteria, aveva appena chiamato il Direttore dell’AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) per chiedere se avevamo volontari disponibili a rispondere al numero verde Covid. Di lì a poco mi arriva la mail alla quale rispondo ed in pochi minuti sono già al telefono col Dr. Polverini che mi illustra la richiesta e rimanda ad una conversazione del giorno successivo col responsabile della centrale operativa, Dr Di Mauro, per tutti i dettagli.
Sono combattuto, rifletto se sia un servizio in linea con la nostra missione tuttavia il desiderio di esserci in un momento così difficile mi guida verso una immediata condivisione coi consiglieri tutti concordi nell’andare avanti.
E’ stato facile il dialogo col responsabile della centrale operativa perché, nel suo precedente incarico in un ospedale, incontrava i volontari AVO e ne conserva una buona opinione, ci lasciamo con la promessa che saremmo andati avanti e così iniziamo a lanciare, tramite i coordinatori dei vari gruppi di volontari, la campagna reclutamento volontari disponibili a fare turni in presenza nella sede AREU di almeno 4 ore (il numero verde funziona tutti i giorni della settimana dalle 8 alle 22) con la garanzia di tutti i DPI e di una formazione tecnica da parte della stessa.
All’inizio abbiamo timide risposte ed allora decidiamo di organizzare un incontro a distanza coinvolgendo tutti i coordinatori dei vari gruppi, i volontari potenzialmente interessati ed il responsabile della centrale operativa che ci illustra il servizio. Ad un certo punto prende la parola una volontaria che autonomamente aveva fatto quel servizio in marzo-aprile facendo capire come un volontario AVO può dare valore aggiunto nel rispondere a telefonate che partono da richieste tecniche ma che molto spesso celano paure profonde e noi sappiamo bene come poter porgere una mano, consolare.
Finita la riunione fioccano le adesioni, si arriva a 22 volontari e con la consueta organizzazione AVO incarichiamo la consigliera Stefania Michelotti a coordinare il servizio e tenere i rapporti coi volontari ed AREU affinché sia garantito il servizio, inizialmente di un volontario al mattino ed uno al pomeriggio poi passati a due più due. Il 24 settembre siamo già operativi!
Tra entrate ed uscite il numero di volontari impiegati è rimasto costante con grande entusiasmo da parte di chi è tornato a “sentirsi utile”, da AREU ci sono giunti tanti ringraziamenti per la validità, serietà e costanza dei volontari AVO.
Stefania così sintetizza il servizio in AREU “Il telefono continua a squillare e si fa a gara a chi risponde prima, tutti cercano di rendersi utili.
I problemi che ci vengono sottoposti sono di tipo organizzativo: ho il covid e sono sola come faccio a portare fuori il cane? Di tipo medico: ho qualche linea di febbre cosa devo fare? Legale: devo fare un viaggio di lavoro in Senegal cosa devo fare al rientro? E naturalmente di tipo psicologico: ho il covid e ho paura, mi aiuti.
Abbiamo in dotazione un manuale aggiornato utile per ricordare tutte le norme in vigore ma quando una persona ti dice questo ti tocca il cuore e noi ce lo mettiamo sempre.
Lo sappiamo fare bene. Non ci siamo arresi neanche quando ci hanno detto che avremmo dovuto pagare il parcheggio della nostra auto …alla possibilità di esserci non rinunciamo”.
Cosa ci ha insegnato questa esperienza? Che il nostro esserci può avere ampi orizzonti, pur non andando lontano dalla nostra missione, ed è necessario “ascoltare il territorio” sul quale nel tempo si sono spostati tanti bisogni e questa fase di non presenza nelle Strutture ci consente di sperimentare anche l’AVO del domani, più colorata di quella del passato senza peraltro perdere i suoi valori fondanti che sono le sue radici, i pilastri che ci hanno consentito di festeggiare 45 anni di storia in una modalità che nessuno di noi credo avrebbe pensato prima di febbraio ed invece è stato possibile.
Eravamo partiti dal Convegno sulle Nuove Povertà del 23 Novembre 2019 per disegnare nuovi potenziali orizzonti ma l’epidemia ci ha insegnato a “ballare sotto la tempesta” come scriveva Gandhi senza perdere di vista la nostra mèta di un’AVO sempre più vicina alle persone.
Francesco Colombo
Volontario e Presidente AVO Milano