AVO Mondovì: progetto “CON TE PER TE”

Il 14 gennaio scorso si è svolto a Mondovì (Cuneo) l’incontro “AVO Mondovì abbraccia e supporta le nuove fragilità”. A confrontarsi si sono trovati  Francesco Colombo, presidente di Federavo, Silvia Baroncini, vicepresidente Federavo, Felice Accornero, consigliere Federavo, Luca Robaldo, sindaco di Mondovì e presidente della Provincia di Cuneo, Gabriele Campora, vicesindaco di Mondovì, il dottor Maurizio Ippoliti, direttore sanitario ASL CN1 e consigliere comunale a Mondovì, la dottoressa Vera Bignone, ex primario DEA Ospedale di Mondovì e promotrice del progetto “Aiutaci a curarti”, la dottoressa Ines Meineri, diabetologa ed endocrinologa presso ASL CN1, Paola Maia, coordinatrice infermieristica  del centro vaccinale ASL Cn1, il sig. Gianpiero Gasco, presidente RSA Vicoforte Mondovì, e Michela Festini Capello della cooperativa Valdocco con la quale si collabora nel progetto domiciliare CON TE PER TE. “Francesco Colombo ha preso la parola illustrando i punti di forza dell’AVO sulle nuove fragilità ed insieme si è ragionato su questo importante tema”, dice Giuseppe Bertone, presidente di AVO Mondovì. “E’ stato un bel momento, in cui i volontari hanno potuto narrare le loro esperienze con testimonianze dirette”, continua.

“Ho pensato che il progetto CON TE PER TE fosse una iniziativa positiva per aiutare l’anziano a rimanere al proprio domicilio”, ha raccontato per esempio Lucia Baracco. “Il mio servizio sarebbe stato occuparmi di una signora che necessitava di compagnia. Ci vediamo di giovedì, quando posso portarle il giornalino dei programmi TV che le piace e che esce in edicola proprio quel giorno. Ci sentiamo anche al telefono in altri giorni della settimana e parliamo di quello che succede nel mondo. Con Te per Te riesce davvero a garantire il benessere della persona”.

“Da tempo avevo il desiderio di fare qualcosa di utile per gli altri. Il progetto CON TE PER TE me ne ha dato la possibilità”, spiega Elena Manfredi. “Una volta alla settimana vado da una signora di 78 anni, vedova e senza figli: al mio arrivo la trovo ad aspettarmi fuori dalla porta di casa. La accompagno a fare la spesa, perché nelle immediate vicinanze della sua abitazione non ci sono negozi. Facciamo delle passeggiate, parliamo di attualità, di giardinaggio e ci sentiamo spesso per telefono. E’ iniziata per entrambe una nuova e bella amicizia”.

Anche Carla Allemandi è una volontaria domiciliare: “Mi prendo cura di una signora che esce poco di casa soprattutto perché ha una figlia con problemi di disabilità. L’andamento dei nostri incontri dipende dallo stato d’animo della ragazza, che non parla ma si fa capire: se è triste le faccio ascoltare la sua canzone preferita per rasserenarla. Se la figlia è contenta, la mamma è a sua volta felice. Entriamo in punta di piedi nella vita di persone che hanno una estrema necessità di raccontarsi ed essere ascoltate. Più sappiamo ascoltare e più otteniamo da loro fiducia, creando un bel rapporto di amicizia, dando un po’ di serenità e ottenendo noi una grande gioia”.

La dote di un volontario, secondo Bruna Balocco, “è vedere e godere dei piccoli passi che si riesce a fare compiere alle persone che si sta supportando, coinvolgendole pian piano: vederne i risultati è gratificante e genera autostima”. Lei è riuscita a trasformare il concetto in realtà. Racconta: “Toni usciva da un lutto, si notava la trascuratezza della sua persona, dal vestire al prendersi cura della propria igiene. Dopo due mesi, portava ancora lo stesso abito. Con la scusa di lavarglielo, gli regalai un maglioncino nuovo che, una volta indossato, gli cambiò subito l’umore in meglio. A quel punto cambiammo perfino il taglio di capelli: Toni si è trasformato, il sorriso è tornato sul suo volto. Siamo stati capaci di emozionarci e farci emozionare”.

AVO Mondovì, oltre che in domiciliarità con il progetto CON TE PER TE, è presente negli Ospedali di Mondovì e Ceva, al Centro Diurno CIM di Ceva, alla RSA di Mondovì, Vicoforte, San Michele M.vì, Mombasiglio e Garessio. E le testimonianze dei volontari continuano.

“Mi chiamo Marina, svolgo il servizio di volontaria AVO al Centro Diurno CIM di Ceva. Qui abbiamo realizzato tanti progetti: uno spettacolo teatrale recitato dai pazienti che, dopo prove di recitazione e di costumi, si sono esibiti davanti ad un pubblico; e poi c’è la musicoterapia: scegliamo una canzone, la leggiamo, la ascoltiamo, la cantiamo e poi chiediamo ai pazienti che emozioni abbiano provato”. 

Sempre al Centro diurno Cim di Ceva Claudio Camilla che con gli ospiti in un piccolo laboratorio lavora e costruisce oggetti in legno, dice che andare li gli fa molto piacere e lo fa stare bene, vede gli ospiti che lavorano con lui molto attenti, entusiasti e soddisfatti di quello che riescono a fare. Li si taglia , si modella, si incolla  e si colora prosegue dicendo  che in tutti questi centri si dovrebbe avere un laboratorio di qualsiasi genere, lavorando impegnerebbero la mente e non penserebbero per un po’ alla loro situazione.

Graziella, e le volontarie AVO alla RSA Vicoforte raccontano: “Viviamo questa esperienza come un legame tra famiglie in quanto la maggior parte di noi è residente nel paese e questo facilita l’approccio con gli ospiti. Ecco allora i pomeriggi con la tombola e la giornata mensile dei compleanni con la musica di una fisarmonica e gioiosi passi di ballo. I nostri incontri sono semplici, ma l’arrivederci che ci scambiamo è desiderio e promessa”.

Toccante il ricordo di Andreina, volontaria in ospedale: “Mi chiesero di avvicinare un anziano paziente che non voleva mangiare e che mi disse subito di non avere bisogno di me. Quando però scoprì che ero nata in un paese vicino a quello dove viveva lui tutto cambiò. Cominciò ad elencare una serie di persone che anche io conoscevo, prese così a parlare di un signore alto e gentile, una guardia confinaria: non ricordava il nome, ma tutti lo chiamavano Il Moro. Scoppiai a piangere, quell’uomo era mio padre, scomparso più di 30 anni prima”.

Il presidente Bertone illustra ancora: “AVO Mondovì collabora inoltre con ASL CN1 nel progetto “Aiutaci a curarti” e con altre associazioni nelle campagne del Banco Farmaceutico e della Colletta Alimentare, sta organizzando incontri con la popolazione in collaborazione con una diabetologa e nutrizionista”.