Ricordo di Novella Artioli Dalcò

Le parole non saranno mai adeguate ad esprimere il profondo sconforto per tale perdita, la stima e l’affetto verso questa vera “Signora” da parte dei volontari AVO, l’associazione per cui Novella si è spesa per oltre trent’anni con un impegno e una competenza che sono stati di esempio, sprone e incoraggiamento per tutti.

Così la ricorda Sabina. “L’AVO era la vita di Novella, instancabile nel suo turno quotidiano, che finiva solo dopo che si era accertata che tutti i ricoverati avessero ricevuto l’aiuto opportuno. Per noi tutti volontari era un sicuro punto di riferimento: la chiamavamo per un conforto, un consiglio, ma anche per le ricette delle sue torte strabuone. La ricordo per la sua sincerità, la sua ironia pungente, la forza di non scendere mai a compromessi. Se oggi l’associazione c’è, è merito di volontari come lei. Cerchiamo di continuare il suo lavoro e di impegnarci per non sprecare nulla di ciò che ci ha insegnato”

Queste le parole di Marisa. “Come volontaria AVO ho conosciuto e stimato Novella per la sua intelligenza, onestà, zelo e lungimiranza nel promuovere tante iniziative volte a soddisfare i bisogni dei malati con una cura sollecita, costante e instancabile. Nei tempi duri del Coronavirus in cui ci vengono raccontati comportamenti eroici di medici e infermieri, mi piace pensare a Novella come a un angelo con le ali nascoste nelle grandi tasche del suo camice bianco: in esse c’era il materiale per il suo servizio di volontaria, ma c’era soprattutto una scorta inesauribile di bontà, speranza e consolazione per tutti e per ciascuno. Nella epigrafe di una donna sepolta nelle catacombe di Roma si legge: “in vivis tu”. Anche tu, Novella, sei ancora tra i vivi, tra chi ha conosciuto e ammirato la tua caparbietà e costanza nel fare il bene.”

Sì, davvero chi ha vissuto con la forza, il coraggio, l’onestà e la dedizione verso gli altri di Novella non muore, non solo perché sarà accolto dalla misericordia divina, ma perché il suo ricordo rimarrà presente e nitido in chi l’ha conosciuto. “…celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l’amico estinto/ e l’estinto con noi…”. Questi versi commoventi e intensi di Ugo Foscolo mi fanno rivivere le tante esperienze di volontariato che Novella ha condiviso con me, le tante ore passate a parlare dell’AVO, delle sue problematiche e delle sue prospettive. Le sarò sempre grata per avermi fatto conoscere e amare questa associazione, in cui mi ha introdotto passo passo con mano dolce e ferma, con una lungimiranza di cui solo ora comprendo sino in fondo l’intelligenza e la sensibilità.

Tu, Novella, sei sempre stata molto schiva e ti sottraevi a lodi e ringraziamenti. Ora, però, so che accetterai con piacere le parole di stima e di affetto che tutti i volontari AVO vogliono rivolgerti, perché sai bene quanto sono sincere.