Reggio Emilia: la gratitudine del reparto di rianimazione ad un anno dall’avvio del servizio AVO

La presenza dei volontari AVO in rianimazione è stata la risposta ad una precisa richiesta del reparto dell’Ospedale Santa Maria Nuova nel proposito di attuare il progetto di “Umanizzazione delle cure in Terapia Intensiva”. Il volontario AVO accoglie i familiari durante l’attesa, fornendo loro informazioni sulla organizzazione e sulle modalità di accesso al reparto e di svolgimento dei colloqui con i medici; successivamente li accompagna nella stanza del proprio congiunto e poi al colloquio con il medico. Il servizio è iniziato il 10 gennaio 2023 e fin dall’inizio la figura del volontario AVO è diventata un punto di riferimento per i familiari, che si aprono a qualche confidenza durante l’attesa per il colloquio col medico. Scrive Giuseppina Parente, infermiera del reparto e referente per i volontari AVO <E’ passato poco più di un anno da quel 10 gennaio, quando, con tanta emozione, ho dato il via “ufficiale” al primo giorno di servizio AVO nel mio reparto di rianimazione. Un progetto nato come una sfida, in mezzo a tanta diffidenza… Ammettere di avere bisogno di aiuto, soprattutto per dei professionisti abituati a fronteggiare situazioni ad elevata complessità, non è stato facile, così come aprire la porta e farsi vedere fragili, a volte in difficoltà anche nell’accettare l’altro. Poi è avvenuto il miracolo, un miracolo silenzioso, fatto di discrezione, di rispetto dello spazio e dei tempi altrui, siano essi parenti, pazienti, o professionisti, fatto di presenza e coerenza: “noi ci siamo e siamo al servizio”. E ci sono stati sempre, anche d’estate, anche nei periodi in cui sarebbe stato più difficile pensare di dare continuità. Piano piano AVO si è conquistata il suo posto nell’equipe, tanto che ora sarebbe impensabile “fare senza”, nessuno di noi vuole nemmeno pensarci, ma nemmeno nessuno dei famigliari, ed è qui che si svela il vero miracolo che si è compiuto in questo anno. AVO è diventata la presenza amica, che dà conforto, che accoglie, che consola. Ho scritto un mucchio di inutili parole, quando in realtà ne avrei potuto scrivere una sola: GRATITUDINE… e sarebbe stato lo stesso.>