Intervista ad Andrea Battistini, Presidente di Previa Assicura

A cura di Carla Messano

Incontriamo il Dr. Andrea Battistini, Presidente di Prèvia Assicura, società Agente di Cattolica Assicurazioni, cui è affidata la gestione della convenzione alla quale aderiscono molte AVO.

Dr. Battistini come si è mossa la sua assicurazione durante la pandemia?

Sollecitati da varie Avo locali, assieme a FEDERAVO abbiamo intrapreso due iniziative:
• la sospensione delle polizze assicurative per le singole AVO che ne avessero necessità;
• la stipula di una polizza collettiva che desse la possibilità ad alcuni volontari di continuare a prestare il proprio servizio a livello locale sotto l’egida di Federavo.

Ad oggi abbiamo sospeso le coperture assicurative per 103 AVO che ce ne hanno fatto richiesta e mediante la polizza unica abbiamo assicurato oltre 200 volontari.

Secondo lei è stata una scelta giusta quella che abbiamo fatto insieme?

Abbiamo adottato assieme soluzioni di emergenza in un momento terribile e fortemente critico.
Tra gli aspetti positivi c’è indubbiamente il fatto che abbiamo congelato i premi per il periodo di inattività, premi che potranno essere utilizzati alla ripresa delle attività.

Attualmente, anche se al momento non si percepisce con chiarezza quando la pandemia finirà, assieme a Federavo stiamo valutando soluzioni che ci traghettino verso la normalità, che forse è meglio definire come “nuova normalità”, comprendendo che non è più adeguato continuare a gestire le vostre attività con soluzioni che prima ho definito di emergenza.

Quali soluzioni ci potrebbero essere per il futuro?

Per arrivare alle soluzioni dobbiamo prima, secondo me, fare alcune riflessioni.
La prima riguarda i volontari attivi: un numero che per quasi tutte le Avo è molto inferiore rispetto al pre-pandemia.
Dobbiamo necessariamente ripartire dal Registro Volontari, ovvero conoscere quanti sono i volontari che oggi operano nelle singole AVO: è a questi Volontari che siete obbligati a garantire le coperture assicurative.
La seconda riguarda le assicurazioni che molti enti, pubblici o privati, stipulano per i vostri volontari, manlevandosi dal rimborso dei costi assicurativi che comunque dovete sostenere, se non altro per la regolarità dell’iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore.
Questa circostanza, che genera uno sconto del 50% del costo della copertura assicurativa in Convenzione, non è più coerente con la realtà: i volontari oggi non possono “entrare” in queste strutture e quando ricominceranno a farlo queste strutture non saranno più, probabilmente, le uniche a beneficiare delle attività svolte dalle AVO. Occorre considerare poi che molte Avo stanno provando ad estendere il proprio raggio di azione attraverso servizi di volontariato che prima non svolgevano e, forse, non avrebbero mai pensato di fare.
Inoltre, gli enti pubblici sono tenuti per legge a rimborsarvi questi costi.
La terza riflessione: come ho accennato sopra, avvertendo la forte la necessita di molte Avo di ampliare la tipologia di servizio fin qui svolto, dobbiamo definire con certezza le evoluzioni che ad esso vorrete dare.

Quindi, per tornare alla domanda, la soluzione sta nel revisionare la Convenzione ripercorrendo assieme il cammino che ci ha portato alla sua stipula, cammino che ha avuto il pregio di essere stato arricchito dai vostri spunti, dalle vostre esigenze e dalle vostre visioni.
In attesa che si definisca l’evoluzione del vostro servizio dovrete, secondo me, ricominciare a rinnovare le coperture ripartendo dall’effettivo numero dei volontari attivi: ogni Avo, dopo aver aggiornato il Registro Volontari, dovrà comunicare il numero attuale di volontari iscritti.
Così facendo risolverete due problemi: l’iscrizione al Registro del Terzo Settore per l’anno 2021 e il ripristino delle coperture assicurative erogate ai propri volontari direttamente dalle Avo locali.
Ci vengono anche segnalate chiusure da parte delle strutture sanitarie ad accogliere e rimborsare le polizze assicurative stipulate dalle Avo: si ricorda al proposito che la Legge 3 luglio 2017 n. 117 sul Terzo settore all’Art. 18 ha sancito definitivamente l’onere indifferibile di rimborso dei costi assicurativi a carico delle strutture sanitarie presso le quali viene svolta attività in convenzione.

Prima lei ha anticipato un tema che stiamo dibattendo al nostro interno: l’evoluzione del mondo AVO, ovvero nella prospettiva di una ripresa, il fatto che il servizio Avo possa avvenire in modalità anche diverse, sul territorio ed in rete con altre associazioni, ad esempio la Caritas. Cosa comporta questo ai fini assicurativi?

La necessità di rimappare le attività possibili per le Avo.
Occorre capire quanto cambia rispetto all’attuale profilo di rischio.
Più precisi sarete nel segnalare i nuovi profili delle attività, meglio costruiremo assieme coperture assicurative adeguate alle vostre esigenze.

Nel ringraziare Andrea Battistini, accogliamo con piacere l’intervento di Piero Fusco, Direttore Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore (BUERTS) di Cattolica Assicurazioni ringraziandola per la disponibilità.
Data la possibilità della BUERTS di avere un osservatorio privilegiato sul Terzo Settore, ci può raccontare del rapporto esistente tra Cattolica Assicurazioni ed il Terzo Settore anche alla luce di questo periodo particolarmente difficile?

È sotto agli occhi di tutti che i volontari italiani hanno vissuto da veri protagonisti questo anno segnato dalla pandemia da Covid-19. E proprio, attraverso quelle forme di servizio proprie del DNA del volontariato, continuano ad offrire un insostituibile sostegno allo Stato nella gestione delle povertà certamente accentuate dalla situazione emergenziale. In quanto al rapporto tra Cattolica Assicurazioni e il volontariato, posso affermare che affondi le radici nella storia stessa di una compagnia – da sempre – impegnata a fornire al mondo socio-assistenziale le coordinate per muoversi in un panorama oltremodo mutevole in cui gli orientamenti emergenti rappresentano un enorme arricchimento dello schema tradizionale, sotto il profilo sia quantitativo sia qualitativo.
Nasce proprio da qui la necessità di uno studio continuo, di un laboratorio permanente, interamente focalizzato sul fenomeno, su un macro-mondo che spazia tra, almeno, 26 attività sociali. L’Osservatorio Enti Religiosi e Terzo Settore di Cattolica Assicurazioni si sviluppa dalla consapevolezza che per proporre soluzioni assicurative adeguate siano da conoscere a fondo prima le dinamiche umane e poi quelle amministrative, economiche e giuridiche.
Siamo certi che solo grazie allo studio – coadiuvato dalla rete delle collaborazioni messe in piedi negli anni e dall’affiancamento di un Comitato Scientifico ad hoc – sia possibile creare nuove soluzioni assicurative che soddisfino pienamente le reali esigenze assicurative di chi vive il volontariato. Non dimentichiamo che in Italia esistono e operano associazioni che rappresentano un’eccellenza. Parlo di realtà straordinarie che come FEDERAVO sono nate e operano guardando come prima cosa alla dignità della persona. È questo il perno attorno al quale si muove anche il nostro lavoro: ogni giorno ci sforziamo di operare in coscienza per fare bene a chi fa del bene.