Intervista a Chiara Simeoni, presidente AVO Genova

 

a cura di Jose Vadora Turchetto

1) In un’emergenza come questa, l’AVO Genova si è attivata per proseguire il servizio. Quando avete deciso? 

Dopo un primo momento di comprensibile smarrimento il Consiglio Direttivo di Avo Genova ha deciso all’inizio della pandemia di non stare ad aspettare tempi migliori ma attivarsi per verificare cosa si potesse fare per continuare ad essere utili ai nostri assistiti, specialmente agli ospiti delle RSA. Per questo abbiamo cercato di coinvolgere il maggior numero di volontari rimanendo in contatto con loro (telefonate, messaggi whatsapp ecc.).

2)  In che modo siete riusciti a coinvolgere i Volontari in un percorso di aiuto così diverso dal solito servizio in corsia?

I volontari sono sempre stati desiderosi di ritornare in servizio ma, non potendolo fare in modo tradizionale, hanno accettato quanto dal C.D. proposto, come ascolto telefonico e videochiamate.

3)  Siete stati capaci di assumere un ruolo prezioso, ne siete consapevoli?

Ci è stato detto in effetti, ma noi l’abbiamo fatto di slancio e col cuore nel puro spirito Avo.

4) Con quali sentimenti avete affrontato questa prova?

Constatata l’enorme solitudine che il Covid ha creato è sorto in noi il desiderio di essere ancora utili alle persone fragili e dimostrare loro la nostra vicinanza affettuosa che è poi quello che ci ha spinto ad entrare in Avo.

5) Avete dato con piena coscienza e con tanto altruismo, siete soddisfatti o è mancato quel qualcosa che ritenete potesse rendere il vostro servizio ancora più incisivo?

Siamo certamente soddisfatti di aver dimostrato che Avo Genova è ancora viva e che nonostante tutto non ha abbandonato la popolazione bisognosa, avremmo voluto fare di più e speriamo di poterlo fare, siamo in continuo contatto fra noi e con le istituzioni.

Chiedo alla Presidente di farci conoscere i progetti attuati così da farne partecipi i Volontari delle AVO italiane che leggeranno il nostro giornale e la ringrazio sentitamente per la collaborazione.   

Cosa abbiamo fatto: da subito abbiamo risposto al grido d’aiuto delle 15 RSA dove facciamo servizio donando loro quanto ci chiedevano essendone sprovviste all’inizio della pandemia: mascherine, camici usa e getta, termometri scanner, cuffiette per lavaggio capelli ecc..
In primavera abbiamo istituto un numero verde a cui hanno aderito un’ottantina di volontari.
Abbiamo donato dei tablet ad alcune RSA per entrare in contatto con gli ospiti.
Nell’estate abbiamo fatto servizio di accoglienza in sicurezza all’ospedale Galliera che ce lo aveva richiesto, in autunno con l’aumentare della pandemia abbiamo cessato quel servizio.
Per tre giorni prima di Natale alcuni volontari su domanda dei Servizi Sociali del Comune di Genova si sono prestati a distribuire buoni pasto alle persone bisognose che ne avevano fatto richiesta.
In rete con la S. Egidio abbiamo telefonato tutte le settimane a degli anziani soli in casa il cui numero ci era stato fornito dalla stessa associazione.
ASL 3 ci ha chiesto di fare ascolto telefonico per anziani soli e spesso non in salute, dimessi da ospedali o con malattie invalidanti,  il cui numero ci è stato fornito dalla stessa ASL3. Per il momento sono impegnati una quindicina di volontari sia di RSA che ospedalieri.
Grazie ad un megaschermo che abbiamo donato alla struttura, tutti i martedì mattina un gruppo di volontari che fanno servizio in un centro Alzheimer si collegano con loro   per intrattenerli a piccoli gruppi radunati nel salone e d’accordo con la neuropsichiatra del centro. Conversano, scherzano, cantano accompagnati dalla chitarra sempre col nostro camice azzurro per farsi riconoscere.

 

Chi è Chiara Simeoni

Nata a Genova 08/10/1947, sposata con Giancarlo Oliveri Caviglia volontario Avo da 27 anni, madre e nonna.  Insegnante di scuola media in pensione, in Avo dal 2002, in servizio attivo presso l’ospedale Galliera nel reparto di microcitemia. Nel Consiglio Direttivo dell’Avo Genova da diversi anni con la delega prima alle Relazioni Interne e poi alla Formazione, presidente dal 2019.