Dal vaiolo al COVID 19: l’importanza della vaccinazione.

 

Se sulla Terra siamo oltre 7 miliardi di persone e continuiamo a crescere è perché la nostra storia è costellata, oltre che da guerre, carestie e pandemie, anche da numerose ragioni di ottimismo sulle nostre capacità di difesa.
I vaccini sono una straordinaria ragione di ottimismo!

Alcuni studiosi, dopo aver analizzato una ampia casistica di fattori positivi, hanno stimato che i vaccini sono responsabili di una parte significativa dell’aumento della speranza di vita.

Il primo vaccino (Jenner 1796) ha permesso di sconfiggere definitivamente il vaiolo che è scomparso dal 1979.
Malattie importanti debellate con le vaccinazioni di massa sono state la poliomielite (sconfitta al 99,9%), mentre tetano, difterite, morbillo, rosolia, parotite e pertosse si sono ridotti del 98%.

I vaccini sono ancora molto spesso la principale, ed a volte unica, arma per combattere nemici insidiosi come batteri e virus.

Quindi la vaccinazione di massa è ancora oggi l’unico strumento per garantire la vittoria del genere umano nei confronti delle malattie e dei decessi provocati dal Covid 19.

Si parla spesso di “immunità di gregge”: vediamo cosa significa.
Più risulta alto il numero di vaccinati tra la popolazione e maggiore è la protezione ricevuta, indirettamente, anche dai non-vaccinati.
Detto questo, è un grave errore evitare la vaccinazione con l’idea di “usufruire” di quelle altrui.
L’immunità di gregge funziona finché un numero sufficientemente elevato di persone è vaccinato ma smette di diffondere benefici se in tanti fanno questo calcolo.

I vaccini sono precisi ed efficaci e i loro benefici sono di gran lunga superiori ai rischi.

Vediamo come funziona il vaccino Pfizer per il COVID: vengono consegnati (iniettati) alla fabbrica (il nostro corpo) delle istruzioni di produzione o messaggi (i filamenti di mRNA) che arrivano al sito di produzione (una nostra cellula). Ciascuno di questi messaggi viene poi letto e trasformato (sui ribosomi) nel prodotto finito la proteina virale S e successivamente il messaggio stesso si autodistrugge. Il messaggio non viene conservato da nessuna parte
A questo punto, il sistema immunitario riconosce la proteina S come antigene, reagisce, la distrugge e crea le cellule della memoria che interverranno immediatamente in caso di contatto con il virus e con le sue proteine superficiali (S).
Il vaccino permette così di acquisire l’esperienza positiva della malattia, quella memoria che servirà negli incontri successivi col COVID, senza la necessità per l’organismo di avere effetti debilitanti o letali.
Le nostre cellule verranno modificate da questa attività? No, produrranno la proteina virale e poi torneranno a fare quello che hanno sempre fatto.
Le proteine virali saranno pericolose? No, provocheranno la risposta immunitaria e verranno degradate, non verrà creato nessun virus.
Funzionerà? i test fatti indicano una efficacia del 90% nelle persone vaccinate.
Quanto durerà la protezione? Almeno 7 mesi, tempo massimo di osservazione in chi è già stato vaccinato, forse di più, ma lo scopriremo solo col tempo.

Il vaccino di Astra Zeneca opera in maniera leggermente diversa. É a vettore virale creato con l’adenovirus (il virus del raffreddore) dello scimpanzè. In una versione indebolita dell’adenovirus, incapace di replicarsi ed innocua per l’uomo, viene inserito il materiale genetico della proteina S. Viene perciò usato questo adenovirus come mezzo di trasporto per introdurre nelle cellule umane l’antigene S.
L’adenovirus, anche in questo caso, non comporta pericoli in quanto non può diffondersi o replicarsi nell’uomo e viene rapidamente degradato.

Farsi vaccinare è perciò la prima strategia per combattere il COVID 19 e possiamo già vederne i primi significativi e benefici risultati nei paesi che sono in prima linea in questa battaglia come Gran Bretagna e Israele.

Speriamo che anche in Italia si arrivi al più presto ad una vaccinazione di massa in modo che le generazioni future parlino del COVID 19 come noi oggi raccontiamo, al passato, del pericolo del vaiolo.

Dott.ssa Gigliola Zoni
Laureata in biologia
Insegnante di scienze preso ITC Busto Arsizio