AVO Garbagnate Milanese: la testimonianza di un volontario

Riceviamo questa toccante testimonianza di Luigi, volontario di AVO Garbagnate Milanese, ed integralmente pubblichiamo.

Francesco Colombo mi propose nell’aprile 2021, durante il periodo pandemico Covid, di aderire ad una richiesta pervenutagli dalla presidente dell’Emilia Romagna di intrattenere in videochiamata qualche anziano o anziana di una struttura del riminese, a Viserbella di Rimini. La richiesta era di recitare il rosario con qualche anziana o leggere qualche brano della Bibbia con qualche anziano; scelsi quest’ultimo.
Così iniziò il periodico incontro del giovedì pomeriggio:  alle 16 la videochiamata con Giancarlo. Facilitato dal tablet portato puntualmente dall’animatore della struttura ci siamo visti circa 167 volte. La Bibbia la leggemmo due volte tentando di rifletterci un poco su assieme, ma capii subito che avevo a che fare con un bel personaggio. Poco più anziano di me, 75 enne, iniziò a presentarsi e a raccontarmi il suo mondo avventuroso. Grande sportivo, amante del triathlon, già impiegato bancario, giornalista freelance, autore di alcuni scritti di fantapolitica, a suo dire fastidiosi a qualche gerarchia locale…E da lì con lui ho viaggiato per il Montefeltro, santuari mariani, località di preghiera di clausura in Francia, percorsi biblici in Israele. Mi mandò i suoi libri di buona scrittura e di piacevole lettura. Lo incoraggiai a dare seguito alla trama di un suo libretto rimasto non edito ma del quale fu subito orgoglioso. Su mio incitamento e accompagnamento aveva avuto modo di trascorrere il tempo, lì in struttura, impegnato in ciò che amava fare, lo scrivere. Ci confrontavamo sulle espressioni usate e “La rosa del deserto” ebbe la sua conclusione forse un poco mistica ma quasi veritiera nel preannunciarsi di guerre in Europa con le vicende dell’Ucraina iniziate in quel periodo e i problemi generali dell’immigrazione e dell’islamizzazione europea. Un piacevole racconto di alcuni amici burloni alla ricerca di un misterioso personaggio e del suo misterioso messaggio per la salvezza dell’umanità. Viaggi rocamboleschi tra città europee per finire sul lago di Tiberiade e scoprire che tutto è protetto dalla
Vergine Maria nei suoi principali santuari disposti come una grande M sull’Europa.
Giancarlo mi ha fatto anche conoscere paesi del Montefeltro, mi raccontava la sua storia di bimbo, delle sue origini forse anche nobili, dei suoi genitori, delle sue biciclettate…ogni volta mi dava indicazioni per verificare in internet quelle località che mi diceva “segnatelo Luigino e poi vallo a cercare col PC”.
Mi parlava della sua famiglia, di quanto era orgoglioso dei nipoti e della figlia, della sua casetta a Rimini, dei suoi scritti da giornalista che mi ha fatto ricercare con Google e pur a fatica trovati.
Un buon spazio di conversazione era sui suoi disturbi fisici, gli esami, i medici, gli infermieri che non sempre gradiva. Forse un poco teneva lontano la malattia grave che si faceva strada in questi ultimi mesi.
Sono andato a trovarlo una prima volta dopo un anno e la seconda volta a fine novembre 2024 perché a sentirlo e a vederlo in viso mi pareva molto provato. Voleva consegnarmi una pendrive della sua ultima fatica: una sceneggiatura su un libro di un monaco francese in una lettura sinottica dei 4 vangeli. Non ha fatto in tempo a darmela. Per tutto dicembre dell’anno appena trascorso non aveva la forza di sostenere la videochiamata, spesso stanco e assopito. È alfine
deceduto il 14 gennaio. Mi mancherà.
Ho più ascoltato che non parlato di me. Mi piaceva invogliarlo a raccontare a raccontarsi. Diveniva felice di rivivere il suo passato e i personaggi veri incontrati nella sua vita, accanto ai personaggi dei suoi romanzi così simili a lui, buon romagnolo.
Lasciavo correre sulle sue fantasie poco utili alla sua tranquillità portandolo a qualche più obiettiva considerazione su chi lo assisteva e chi pur lo curava, così come sulla sua visione spesso drasticamente negativa su molti fatti quotidiani. Diceva sempre che io e lui eravamo diversi, soprattutto politicamente. E ci ridevamo su.
Abbiamo sognato di andare a Medjugorie, a Roma, a Gerusalemme. Voleva accompagnarmi a visitare il Montefeltro.
Questi quattro anni hanno costruito per me una storia di un impegno continuato in qualunque luogo fossi, a casa, in vacanza, … una continuità di conversazioni anche se ripetute …un vedersi direttamente in faccia e non solo di voce telefonica…un incontro finale di due giorni al suo letto in presenza.
Ho messo alla prova la fatica di essere puntuale, di essere sempre cordiale e franco, di restituire ciò che mi chiedeva, di consigliare con attenzione, di essere discreto e rispettoso delle sue confidenze.
Posso forse essere stato aiutato dai miei anni di medico in ospedale ma in più di essermi confrontato con tanti suggerimenti avuti in Avo.
Ciò che mi rimane è il significato: stare presso qualcuno e il voler il suo bene aiuta a far vivere e a vivere.

Luigi Sassi
Avo Garbagnate Milanese