a) promuovere a livello nazionale l’azione diretta delle AVO locali e delle associazioni federate per la prestazione di un servizio volontario, qualificato e gratuito a favore degli ammalati al fine di assicurare una presenza amichevole offrendo loro calore umano, dialogo e aiuto per lottare contro la sofferenza, il disagio, la solitudine e l’isolamento, con esclusione di qualsiasi mansione tecnico-professionale di competenza esclusiva del personale sanitario medico e paramedico;
b) collaborare, attraverso il servizio prestato dai singoli volontari, con le diverse strutture ospedaliere, socio-sanitarie, socioassistenziali, territoriali o alternative, integrandone anche l’attività per perseguire obiettivi di umanizzazione senza sostituirsi nei compiti e nelle responsabilità delle strutture stesse.”
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Inoltre, l’AVO non sostituisce chi già lavora nelle strutture, ma collabora per la migliore umanizzazione delle strutture stesse ponendo il ricoverato al centro di ogni nostra attività.
(Erminio Longhini – Fondatore AVO)
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